Mozzo - Villa Bagnada
Descrizione
L'edificio è un esempio di architettura neoclassica di fine ottocento. La pianta a U è complicata sul retro da costruzioni minori; non ci sono differenziazioni di altezza tra la parte centrale e le ali del fabbricato.
La fronte a tempio è appena accennata con le semplici linee geometriche
che inquadrano le tre aperture centrali. Il piano inferiore in pietra levigata si
differenzia dai piani superiori trattati ad intonaco. La villa è situata sotto la vetta del colle Bagnada, immersa in un verde paesaggio collinare ancora
integro. Da qui si gode una magnifica vista panoramica sulla pianura nottostante ed i vicini colli. La semplicità dell'architettura è riscattata dalla bellezza della posizione e della natura, senza tuttavia che tra la struttura architettonica e la bellezza paesaggistica esista un legame chiaramente intenzionale. Il nucleo centrale della costruzione si fonda su mura medioevali che alcuni attribuiscono alla antica dimora dei Capitani da Alberto,
figlio di Appone e Conte di Mozzo: "Albertus filio qd Apponis, Comites de Loco Muzio". L’interno della villa è completamente affrescato da artisti dell’epoca.
Il nobile signor Giacomo Francesco Bagnati del fu Guardino, costruiva nel 1661 sul monte, vicino alle case di sua abitazione un oratorio pubblico decente sotto l'invocazione di S. Francesco d'Assisi e S. Antonio di Padova.
Nel settembre provvedeva a dotarlo assegnandogli la rendita annua di scudi 20 proveniente da "metà di un ronco, vidato, boschivo, vanghivo di circa 20 pertiche al quale coherenza da mattina strada, a mezzogiorno e sera parimenti strada, et da monte il predetto Bagnati et parte la capelle
de M. Bresciani (?) hoggi di posseduta dal rev. don Francesco Panizolo
". Nella pala dell'altare sono raffigurati la Madonna col Bambino, S. Francesco d'Assisi, S. Felice in fondo. Nel settembre 1661 la cappella non era ancora finita.
Nel 1877, la nob. contessa Albani ved. Grumelli Pedrocca ottenne di erigere in questa chiesetta la via Crucis. Verso la fine del secolo XIX passò ai Cattaneo. Nel 1894 il sac. Alessandro Cattaneo otteneva appunto di conservare il Santissimo nella chiesetta. Ottenne pure da Roma l'indulgenza plenaria per detto oratorio da lucrarsi nei giorni di S. Vincenzo Ferreri, S. Anna, S. Teresa.
L’intero complesso, Villa, cascine e terreni, dopo vari passaggi di proprietà, sono ora dei fratelli Bonassi.
Via Bagnada -
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